Candeggina contro le blatte: cosa accade davvero in casa e perché rischi di peggiorare la situazione

Candeggina contro le blatte: cosa accade davvero in casa e perché rischi di peggiorare la situazione

Chiara Perrone

Novembre 21, 2025

È una scena comune: una bottiglia di candeggina sul lavandino, la mano che spruzza lungo il battiscopa dopo aver visto uno scarafaggio correre via. Molti scelgono questa soluzione perché è rapida, economica e dà l’impressione di avere controllo sulla casa. Però ciò che succede davvero quando si usa la candeggina contro le blatte è meno scontato: gli effetti sono limitati, ci sono rischi concreti per la salute e spesso il problema resta irrisolto. Lo raccontano i tecnici del settore e lo notano molte famiglie in città: quello che sembra un rimedio casalingo può trasformarsi in un palliativo che illude più che risolvere.

Come agisce la candeggina

La candeggina commerciale contiene ipoclorito di sodio, un potente ossidante e disinfettante. A contatto diretto con una blatta può compromettere l’esoscheletro e denaturare le proteine cellulari, provocando disidratazione e blocco di funzioni vitali. In pratica, se lo spruzzo raggiunge l’insetto, questo può morire; è un meccanismo chimico semplice, che però funziona solo in presenza di contatto diretto e prolungato.

Le blatte però non vivono in piena vista: si rifugiano in fessure, dietro mobili, negli scarichi e negli impianti. Per questo la candeggina fatica a raggiungere il nucleo della colonia. Un dettaglio che molti sottovalutano è che le ooteche — le capsule che contengono le uova — sono resistenti agli agenti comuni e non vengono eliminate dalla normale pulizia con candeggina. Di conseguenza, anche dopo apparenti successi, la popolazione può ricostituirsi rapidamente.

In sintesi, l’azione è realistica ma limitata: utile su esemplari isolati, inefficace contro una colonia strutturata. Chi vive in condomini o nelle abitazioni storiche lo nota spesso: uccidere qualche insetto alla vista non risolve un’infestazione radicata.

Deterrente, rischi e limiti pratici

Uno dei motivi per cui si usa la candeggina è l’odore forte: le blatte sono sensibili agli odori e tendono ad allontanarsi da ambienti dove percepiscono sostanze aggressive. Questo effetto repulsivo è reale ma temporaneo. Non appena l’odore si attenua, gli insetti possono ritornare o spostarsi verso altre stanze, un fenomeno noto come effetto snidante. In molte città italiane i disinfestatori segnalano proprio questo problema: interventi fai‑da‑te che spostano l’infestazione più che eliminarla.

Dal punto di vista della sicurezza, l’uso domestico della candeggina presenta rischi concreti. I vapori irritano le vie respiratorie, provocano tosse e mal di testa; in ambienti poco ventilati possono dare problemi seri. La candeggina è corrosiva su materiali come legno e metallo, e la miscelazione con altre sostanze — in particolare l’ammoniaca — genera gas tossici pericolosi. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è proprio l’aumento di cattiva ventilazione nelle case, che amplifica questi rischi.

Infine, la candeggina non agisce sulle uova né sui nidi nascosti. Per chi cerca una soluzione definitiva, questo rappresenta un limite fondamentale: trattare solo le superfici visibili significa lasciare intatti gli stadi del ciclo biologico che garantiscono la riproduzione.

Candeggina contro le blatte: cosa accade davvero in casa e perché rischi di peggiorare la situazione
Candeggina contro le blatte: cosa accade davvero in casa e perché rischi di peggiorare la situazione – erboristeriajacaranda.it

Quando usarla e quali alternative scegliere

La candeggina può essere utile, ma con una funzione precisa: disinfettare e pulire dopo interventi mirati, rimuovendo feci e tracce che possono causare allergie o contaminazioni. È valida per trattare scarichi e pavimenti dove si è notata la presenza di blatte, a patto di usare protezioni e ventilare gli ambienti. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che la candeggina deve essere vista come complemento, non come soluzione principale.

Per eliminare un’infestazione servono prodotti che agiscano su tutti gli stadi: i gel insetticidi specifici, esche e trattamenti mirati sono efficaci perché raggiungono le aree frequentate dagli insetti e colpiscono anche le ooteche indirettamente. Quando l’infestazione è estesa, l’intervento di un disinfestatore professionista assicura diagnosi, trattamento e monitoraggio: tecnici del settore in molte province italiane offrono piani che combinano prodotti a bassa tossicità e metodi fisici.

Per chi pulisce da solo, il consiglio pratico è chiaro: usare la candeggina con cautela, seguire le indicazioni del produttore, non mescolarla ad altri detergenti e proteggersi. Un dettaglio concreto: molti operatori raccomandano prima di isolare le vie d’accesso delle blatte (tappi per scarichi, sigillature leggere) e poi procedere con trattamenti mirati. La gestione corretta passa da azioni mirate e sicure, non da soluzioni d’emergenza che lasciano intatto il problema.

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