Tacchino e Giorno del Ringraziamento: da dove nasce la tradizione che unisce milioni di americani?

Tacchino e Giorno del Ringraziamento: da dove nasce la tradizione che unisce milioni di americani?

Chiara Perrone

Novembre 28, 2025

In una cucina americana, il profumo del tacchino arrosto riempie la casa e la tavola diventa il luogo della memoria: piatti che passano di mano in mano, parenti che si scambiano ringraziamenti e un menu che sembra immutabile. Questa immagine è diventata un simbolo globale del Giorno del Ringraziamento, ed è proprio il tacchino a rappresentare la portata centrale di quella giornata. Ma perché, tra tante possibilità, è stato scelto proprio questo volatile? La risposta mescola racconto storico, scelte pratiche e qualche suggestione letteraria.

Le origini e la festa di Plymouth

La storia comunemente raccontata porta a 1621, quando i Padri Pellegrini a Plymouth celebrarono un raccolto dopo un anno difficile. Quel banchetto viene spesso evocato come il momento in cui nacque la tradizione del Giorno del Ringraziamento, una ricorrenza pensata per esprimere gratitudine per il raccolto e per l’aiuto ricevuto da chi viveva sul posto. Gli storici, però, avvertono che il racconto è parziale: le fonti originarie non elencano un menù dettagliato e alcuni studiosi ritengono che i volatili consumati fossero più probabilmente oche o anatre, non tacchini.

Un dettaglio che molti sottovalutano è che i nativi locali non allevavano tacchini come fonte primaria di sostentamento; piuttosto praticavano agricoltura e caccia con abitudini molto diverse da quelle europee. Di conseguenza, l’idea del tacchino come piatto “originale” del primo Ringraziamento è più una leggenda consolidata che un dato documentato. Lo stesso banchetto di Plymouth rimane comunque un riferimento culturale forte, soprattutto nel New England, dove la memoria storica è stata attivamente costruita nei secoli successivi.

Perché il tacchino è diventato protagonista

La trasformazione del tacchino in icona del pasto festivo deriva per lo più da ragioni pratiche. A livello agricolo, il tacchino è il volatile che meglio si presta a sfamare una famiglia numerosa senza incidere troppo sulle risorse economiche: è robusto, fornisce molta carne ed era disponibile in grandi quantità sul continente americano. Al momento del contatto europeo si stima che vi fossero intorno ai 10 milioni di tacchini sul territorio, un numero che ne facilitò la diffusione come alimento festivo.

Un altro elemento che ha consolidato la scelta è culturale: la letteratura del XIX secolo ha contribuito a rendere il tacchino un piatto “nobile” per le feste. Testi come “Northwood” di Sarah Josepha Hale e riferimenti in opere europee hanno rafforzato l’immagine del tacchino arrosto messo a capotavola. Questo processo di normalizzazione avvenne soprattutto nel XIX secolo, quando pratiche alimentari regionali cominciarono a convergere verso un menu comune. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è proprio la ripetizione di questi gesti, che finiscono per definire l’identità collettiva del periodo festivo.

Per questo motivo, la presenza del tacchino nel banchetto natalizio-americano è il risultato di storia, economia e immaginario culturale più che di un singolo episodio fondativo. Ancora oggi il tacchino rimane il simbolo di un pasto che unisce famiglia e comunità, con varianti regionali ma sempre lo stesso centro sulla tavola.

Tacchino e Giorno del Ringraziamento: da dove nasce la tradizione che unisce milioni di americani?
Un tacchino dal piumaggio colorato in un prato verde, protagonista della tavola del Giorno del Ringraziamento, celebrato in America. – erboristeriajacaranda.it

La grazia presidenziale e la popolarizzazione moderna

Un elemento curioso che ha amplificato la popolarità del tacchino è la cosiddetta grazia presidenziale, una tradizione informale che risale agli inizi del XX secolo e che fu resa nota al grande pubblico negli anni successivi. La prassi di risparmiare la vita a uno o due tacchini presentati al Presidente è diventata un momento mediatico dell’autunno statunitense. Nel corso degli anni la cerimonia, nota come National Thanksgiving Turkey Presentation, ha assunto toni rassicuranti e rituali: i tacchini graziati partecipano persino a eventi pubblici come parate e vengono poi ospitati in ranch o fattorie di ospitalità.

Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la partecipazione popolare: dal 2003 i cittadini sono stati invitati a votare online per il nome dei tacchini, rendendo la pratica ancora più inclusiva. Sul piano dei numeri, la scelta collettiva di questo piatto è significativa: si stima che nelle festività statunitensi si consumino decine di milioni di tacchini ogni anno, un volume che riflette sia la domanda tradizionale sia la capacità produttiva del settore.

In definitiva, la presenza del tacchino al Giorno del Ringraziamento è il risultato di un intreccio tra memoria storica, pragmatismo agricolo e gesti simbolici che si sono stratificati nel tempo. È una tradizione che ha oltrepassato i confini nordamericani, venendo osservata o reinterpretata anche in Italia e in altre aree del mondo, e resta un esempio di come cibo, identità e narrazione pubblica si influenzino reciprocamente.

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